Qui est Francesco Geronazzo?

Si on le googlelise, une chose est claire: Francesco Geronazzo est un artiste d’aujourd’hui. De tradition et d’éducation artistique graphique, j’ai du mal à l’étiqueter en tant qu’artiste graveur, sculpteur ou peintre. La sensibilité qui émane de sa poétique et le media employé dans son œuvre, sont un mélange de toutes ces disciplines en même temps.

A titre personnel, l’œuvre de Francesco me fait penser à la nature, plus concrètement à la terre. Ses recherches, toujours très matérielles et très texturées, appellent au toucher.

Francesco est un artiste qui vit son rêve, en gros..  ça veut dire qu’il essaie de s’en sortir en faisant ce qu’il aime: communiquer sa façon de comprendre  le monde qui l’entoure. Bien entendu, en tant qu’artiste, réussir dans cette quête n’est pas facile car comme pour de nombreux métiers, ce n’est pas évident de lutter contre l’héritage du passé souvent paradoxal, de faire face aux temps modernes.

Mais, en réponse à la question qui ouvre l’article, qui de mieux que lui même pour nous expliquer qui est Francesco Geronazzo .

Au moment de l’entretien, il se trouvait dans son atelier à Giugnola, à quelques kilomètres de Bologne. Il faisait un remplacement à l’académie des Beaux Arts de Bologne comme prof de gravure. En parallèle à l’enseignement, Francesco travaille à plusieurs projets à la fois.

L’atelier de Francesco est un endroit fascinant, bourré de mille choses différentes. Ça fait penser à ce cabinet de curiosités qu’on trouve à Montmartre, des objets banals, des outils de gravure, de l’encre, de la peinture… Un chaos organisé où Francesco est dans son élément.

Ci-dessous tu trouveras une transcription de l’entretien complet, en version bilingue Italien-Français. La traduction au français conforme à l'original est fait par Poma Christina Corinne .

ITALIANO

Chi è Francesco Geronazzo?

Francesco Geronazzo è un appassionato di stampa d’arte tradizionale e sperimentale, nasce in Veneto, comincia incisione al liceo artistico di Treviso, e va a Bologna per studiare grafica con la scuola di vita Morandi, De Vita e Manaresi, alta tradizione Bolognese. 

Ho viaggiato in Spagna 1anno, Portogallo 7mesi e in Australia per 2; semplicemente ricerco nel mondo della stampa contemporanea basandomi però sui valori della tradizione.

Perché  l’incisione?  

Amo le tecniche di stampa perché sono indirette. Si lavora un supporto che a sua volta risponde. Uso il filtro della casualità che c’é tra la mia idea e il risultato.

Mi piace gestire la casualità e giocare con essa, e allo stesso tempo gestirla dopo anni di lavoro. La ricerca vira ad ad ottenere risultati grafici che sono appunto totalmente inediti proprio per la manualità e il mezzo usato.

Tuttavia, non ti limiti esclusivamente alla stampa d'arte

Ho diversi settori aperti allo stesso tempo; c’é il settore di incisione, più di tecnica complessa e lenta su lastra, alternata a il settore monotipia che é più fresco e immediato il quale mi serve da contrasto per portare avanti bene entrambi.  

Amo anche la ricerca tra le forme scultore, sono passi /tecniche parallele che porto avanti e che si alimentano a vicenda, perché una tecnica é vigorosa, fedele ai procedimenti, l’altra, ha che fare con forme in 3 dimensioni e ciò aiuta sempre a capire la globalità della forma. 

C’é sempre un contrasto formale tra i percorsi ma una linea di unità comune si mantiene sempre.

Qual è il soggetto del tuo lavoro?

Ha una percentuale molto alta di antropologia, é uno studio su l’individuo, che vive una circostanza e trasmette delle reazioni che vengono dal proprio vissuto.  Ci sono poi diversi modi per portare a una riflessione rispetto a un’altra. Non sono un inventore. 

L’obiettivo é  fare riflettere l’interlocutore.

Per te, chi è lo spettatore ottimo?

Chi ascolta. Amo il fatto di portare avanti una linea continua di ricerca destinata solamente a chi ascolta. Chi piano piano impara da ascoltare senza la presa di voler capire tutto e subito. Mi piace l’idea della formazione lenta.

Qual è il tuo obiettivo a breve-lungo tempo?

Cerco di fare chiarezza archiviando; per me l’archiviazione é capire dove sono gli elementi e capire a cosa servono, quindi un metodo per ottenere maggiore consapevolezza. 

Gli archivi dei colori che porto avanti, sono frutto di una comprensione legata agli oggetti, colori ed elementi naturali che ci circondano e il fine è dare loro una posizione certa che rende la conoscenza fedele alla realtà, trasmettendo quindi più sicurezza a me e all'interlocutore .  

Quanto meno cercare chiarezza e fare ordine in un mondo disordinato, intendo quello esterno, che ci circonda e un po’ forse anche il mio, quello interiore. 

Puoi condividere con noi qualche progetto che hai tra le mani? 

Da un anno o poco più, posso dire di aver fondato: "printmakers movement”, un movimento di incisori contemporanei che ha l’obiettivo de creare e alimentare l’interesse e quindi supportare, quello che è il mondo della stampa d’arte contemporanea.

Nasce con l'obiettivo di creare una rete sociale d’interesse nel mondo, oggi. 

Un network di condivisione che non si può permettere di fare promozione destinata all'artista stampatore, ma cerca di raccogliere, i punti di riferimento, i centri importanti internazionali che sotto di loro, hanno una rete formata da singoli artisti. 

Provi di fare una specie di Archivio?

Si, una sorta di catalogazione, i punti di riferimento nel mondo che creano  interesse legato alla stampa contemporanea di alta qualità. A sua volta, se la rete è concreta, essa riesce in una promozione vera perché composta da più elementi di alto livello che lavorano in modo sano per un fine comune: l'interesse.

Quanti siete organizzando tutto?

In passato avviammo le Officine della stampa di Bologna in 5, una stamperia in centro a Bologna dove fornivamo vari servizi per la stampa d'arte. Con il passare del tempo, la passione é scemata per alcuni e ho deciso di portare avanti usando un po tutto quello che era stato costruito prima in modo individuale, da solo perché non volevo esercitare pressione su qualcuno che non era interessato al mio livello.  

Quindi, é una cosa che porto avanti da solo, ma sono connesso con molti posti e centri in europa e non, di conseguenza é come se lo portassi avanti già con loro.

Quante stamperie  hanno aderito al progetto

Sono una quindicina/venti centri importanti.

Cercare questi centri é una ricerca lentissima che porto avanti parallelamente al lavoro in Accademia di docente per Tecniche dell'incisione, di conseguenza non ho la capacita di sviluppare il progetto in modo veloce. E' un processo lento che ha tutte le caratteristiche delle cose di qualità cioè la passione e il tempo. 

Dove si trova il tuo studio?

Questo é lo studio di Giugnola, vicino a Bologna sull’Appennino Tosco-Romagnolo.

In Australia ho una situazione di studio e una galleria con cui lavoro, e in parte mi piace l'idea di potere concettualmente spostare o crearne un altro nel prossimo paese che rispetta le mie idee.

Quindi ora sei a Bologna

Si, ho ricevuto l'incarico per una supplenza annuale per la cattedra di incisione e di conseguenza sono qui per dare il meglio. 

Un lavoro stupendo, proprio per il fatto che con due giorni settimana di lavoro, ne possiedo altri 5 per progredire nella ricerca, svilupparla e andare oltre .

La conferma della passione che ho investito e dei risultati riconosciuti da un organo culturale come quello dell'Accademia di Belle Arti, è per me un grande traguardo ottenuto.

è la prima volta che insegni ?

L'ho fatto per 5 anni privatamente, nell'ultimo anno ho insegnato anche a Melbourne in una stamperia importante "Firestation Print Studio “.

Tra lo studente publico e il privato trovi differenze?

é diversissimo, nel senso che nel privato, l'iscritto paga poco tempo prima di ricevere; di conseguenza è estremamente più consapevole del potenziale che ha di fronte e chiede di più. 

Nel pubblico pagando all’inizio dell'anno, l'iscritto non si rende conto del servizio che può ottenere, e quindi è presente una forma di omologazione nelle domande e nell'interesse però … comunque estremamente affascinante.

Potresti ricordare una situazione in cui  hai sentito riconosciuto il tuo contributo artistico?

Il primo premio forse… i primi concorsi, le prime selezioni. La prima selezione a un concorso é stata come un messaggio: qualcuno intravede e riconosce la qualità di quello che ha di fronte; al di là dei soldi e dei premi, é proprio l’adesione e la conferma delle tue idee che poi si sviluppa in motivazione per i passi successivi. 

i riconoscimenti e le conferme dall’esterno sono importantissime, quelle aiutano a mantenere costanza nella ricerca. 

Pensi di avere successo nella vita?

Sicuramente rispetto anni fa riscontro una adesione maggiore, é un processo lento ma l'obbiettivo è un altro: continuare ad esprimersi in modo sano ed onesto. 

Per te cosa è il successo ?

Da il mio punto di vista é il riconoscimento di ciò che sei. Il successo lo traduco come possibilità di continuare la ricerca e sentirsi libero nel farlo senza sottostare a meccanismi di basso marketing.

Da non confondersi con il successo da mass media contemporanei tipo l’isola dei famosi, che é un successo costruito, per veicolare ed impoverire i valori della società con il fine di dominarla. La fama fine a se stessa non centra niente con lo sviluppo dell’individuo. 

Invece Il sano successo é geniale, perché se ottieni il consenso di quello che sei e di ciò che fai con amore, ti senti una persona molto più sicura e dai il meglio, coinvolgendo e stimolando l'ambiente sociale che vive attorno a te, migliorandolo.

Français

Qui est Francesco Geronazzo ?

Francesco Geronazzo est un passionné d’imprimerie d’Art traditionnel et expérimental. Il est né en Vénétie, commence la gravure à l’école d’art de Trévise, et part à Bologne pour étudier les arts graphiques de l’école de Vita, Morandi et Manaresi, tradition bolognaise. 

J’ai voyagé 1 an en Espagne, au Portugal 7 mois et en Australie 2 ans, et basta,  je recherche simplement dans le monde de l’imprimerie contemporaine.

Pourquoi la gravure ?

J’aime les techniques d’impression car elles sont indirectes. On travaille un support qui à son tour répond. J’utilise le filtre de la causalité qui existe entre mon idée et le résultat.

J’adore gérer la causalité et jouer avec elle, et en même temps la gérer après des années de travail. La recherche s’écarte pour obtenir des résultats graphiques qui sont entièrement inédits pour la dextérité et pour le moyen utilisé..

Cependant, vous ne vous limitez pas exclusivement à l’imprimerie d’Art

J’ai plusieurs secteurs ouverts en même temps, il y a le secteur de gravure, technique plus complexe et lente sur la plaque, alterné avec le secteur de la monotypie qui est plus immédiat, ceci me sert de contraste pour poursuivre bien les deux.

J’aime aussi la recherche entre les formes, sculpteur, ce sont des étapes / techniques parallèles que je fais et qui s’alimentent mutuellement, parce qu’une technique est fidèle au déroulement, l’autre a un rapport avec des formes en 3 dimensions ce qui contribue toujours à comprendre la totalité de la forme.

Il y a toujours un contraste formel entre les parcours, mais une ligne commune est toujours maintenue.

Quel est le sujet de votre travail ?

J’ai un grand nombre d’anthropologie, il s’agit d’une étude chez le sujet qui vit une circonstance et transmet les réactions qui viennent de leurs propres expériences.

Il y a plusieurs façons de conduire à une réflexion plutôt qu’une autre.  Je ne suis pas un inventeur. L’objectif est de faire réfléchir les interlocuteurs.

Pour vous qui est un bon observateur ?

Celui qui écoute. J ‘aime aussi mener une ligne continue de recherche destinée seulement à l’auditeur. Celui qui apprend petit à petit à écouter sans l’exigence de vouloir tout comprendre tout de suite.

sans la prétention de faire du bruit, très fort ... que tout le monde entend. J’adore l’idée d’une formation lente.

Quel est votre objectif à court et à long terme ?

J’essaie de faire la clarté en archivant. Pour moi l’archivage c'est comprendre où sont les éléments et saisir à quoi ils servent, donc une méthode pour obtenir une grande prise de conscience.

Les archives que je dirige sont le résultat d’une compréhension liée à des objets, des couleurs et des éléments naturels qui nous entourent et le but est de leur donner une certaine position qui rend la connaissance conforme à la réalité, en transmettant plus de sécurité pour l’interlocuteur et pour moi.

Au moins essayer de faire de l’ordre dans un monde désordonné, je veux dire celui extérieur qui nous entoure et peut-être aussi un peu le mien, celui de l’âme.

Pouvez-vous partager avec nous quelques projets que vous avez ?

Depuis un an ou plus je peux dire d’avoir fondé : « printmakers movement », un mouvement de graveurs contemporains qui vise à créer et à susciter l’intérêt et le soutien du monde de l’impression d’art contemporain.

Elle a été fondée dans le but de créer un réseau social d’intérêt dans le monde d’aujourd’hui.

Un network de partage qui ne peux pas se permettre de servir de promotion pour l’artiste, mais il tente de recueillir les points de repère, les grands centres internationaux, qui en dessous ont formé un réseau d’artistes individuels.     

Vous tentez de faire une sorte d’archive ?

Oui, une sorte de catalogage, les points de référence dans le monde qui créent un intérêt lié à l’imprimerie contemporaine de grande qualité. À son tour, si le réseau est concret, il parvient à une belle promotion car il se compose de plusieurs éléments de haut niveau qui travaillent sainement pour un but commun : l’intérêt.

Vous êtes combien pour tout organiser ?

Par le passé nous étions 5 à diriger l’atelier d’impression de Bologne, une imprimerie au centre-ville de Bologne où nous fournissions divers services pour l’imprimerie d’art. Avec le temps pour certains la passion a diminué et j’ai décidé de continuer à utiliser un peu tout ce qui avait été construit avant individuellement, tout seul parce que je ne voulais pas mettre la pression sur quelqu’un qui n’était pas intéressé de mon niveau. Donc, c’est une chose que je fais tout seul, mais je suis lié à de nombreux endroits et centres situés en Europe et ailleurs.  En conséquence c’est comme si déjà je poursuivais avec eux.

Combien d’imprimerie ont adhéré au projet ?

Il y a quinze/ vingt centres importants. Chercher ces centres est une recherche très lente que je fais en parallèle avec le travail d’enseignant à l’académie des techniques de gravure, donc je n’ai pas la capacité de développer le projet rapidement. C’est un processus lent qui caractérise les choses de qualité c’est-à-dire la passion et le temps.

Où se trouve votre atelier ?

Ceci est l’atelier de Giugnola, près de Bologne dans l’Apennin tosco-romagnol. En Australie, j’ai un atelier et une galerie dans lequel je travaille, et en partie j’aime bien l’idée de pouvoir déplacer ou en créer un autre au pays voisin qui est conforme avec mes idées.

Alors maintenant vous êtes à Bologne…

Oui,  ils m’ont confié un remplacement annuel pour enseigner la gravure et donc je suis ici pour donner le meilleur. J’ai un travail magnifique, c’est génial parce que grâce au fait que je travaille que deux jours par semaine j’ai à disposition 5 jours pour pourvoir progresser dans la recherche, la développer et aller au-delà.

La confirmation de la passion que j'ai investi et les résultats reconnus par un organisme culturel comme l'Académie de « Belli Arti », est pour moi un grand objectif atteint.

C’est la première fois que vous enseignez ?

J’ai enseigné en privé pendant 5 ans, l’an dernier j’ai également enseigné à Melbourne dans une grande imprimerie «  Firestation Print Studio ».

Est-ce que vous trouvez des différences entre un étudiant publics et un privé ?

Il y a beaucoup de différences parce que dans le privé l’inscrit paie dans un court laps de temps avant de recevoir, il est donc extrêmement plus conscient du potentiel qu'a  son enseignant et il demande plus.

Dans le public l’inscrit ne se rend pas compte de la prestation qu’il peut obtenir, et donc il y à une forme d’homologation dans les questions et dans l’intérêt, mais encore extrêmement fascinant. 

Vous pouvez vous souvenir d’une situation où vous avez senti reconnu votre contribution artistique?

Peut-être le premier prix ... les premières compétitions, les premières sélections. La première sélection dans une compétition a été aussi un message : quelqu'un reconnaît la qualité de ce qu’il voit ; au-delà de l'argent et des prix, c’est un engagement complet et la confirmation de tes idées qui se développent dans la motivation pour les prochaines étapes.

Les reconnaissances et les confirmations extérieures sont très importantes car elles aident à maintenir constante la recherche.  

Vous pensez que vous avez du succès dans la vie?

Certainement par rapport à il y a quelques années je constate une plus grande adhésion, c’est un processus lent, mais l'objectif est un autre : continuer à s'exprimer d'une manière saine et honnête.

Quel est le succès pour vous ?

De mon point de vue c’est la reconnaissance de qui vous êtes. Je traduis le succès  comme une chance de poursuivre la recherche, de se sentir libre et de le faire sans être soumis à des mécanismes de faible marketing. À ne pas confondre avec le succès de médias contemporain du genre «  l’isola dei famosi », qui est une fausse réussite pour canaliser et appauvrir les valeurs de la société dans le but de la dominer. La gloire qui a la fin en soi n'a rien à voir avec le développement de l’individu.

En revanche le véritable succès est génial parce que si tu obtiens le consentement de qui tu es et de ce que tu fais, tu te sens très sûr et tu donnes le meilleur de soi.

studio geronazzo Giugnola

Si comme moi, tu ne peux pas rester insensible à son art, je t’encourage vivement d’aller visiter son site, ça vaut la peine de jeter un oeil!

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A toi, qui a pris le temps de lire jusqu’ici… cet article t’est dédié.

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